(...) Il significato vero di Annica è Impermanenza o Deperimento che è la natura di impermanenza e deperimento inerente ad ogni cosa che esiste nell'universo, cosa animata o inanimata. Per facilitare il mio lavoro di spiegazione alla generazione di oggi, richiamo l'attenzione alle prime frasi del capitolo "Atomic Contents" del libro 'Inside the Atom' di Isaac Asimov, e anche a una parte del contenuto a pag.164 di detto libro, riguardante le reazioni chimiche che hanno luogo contemporaneamente in tutte le parti del corpo di una cretaura vivente, in quanto essere umano. Questo dovrebbe essere sufficiente a rendere familiare il punto di vista che tutte le cose, per diverse che siano, sono composte da piccole particelle chiamate 'atomi'. La scienza ha provato che questi atomi sono in uno stato di apparizione e dissoluzione, di cambiamento. Tale concetto va d'accordo con quello esposto da Buddha, secondo il quale tutte le cose sono soggette a Cambiamento e Deperimento, cioè ad Anicca. Buddha disse che il comportamento crea materia, e la materia conosciuta da Buddha è molto più piccola dell'atomo.
Buddha fece comprendere ai suoi discepoli che ogni cosa che esiste nell'universo, sia essa animata od inanimata, è composta di Kalapa (molto più piccole degli atomi) e che ciascuna di esse nasce e muore simultaneamente. Ogni Kalapa è una massa formata da otto elementi naturali: Pathavi, Ape, Tejo, Vayo, Vanna, Gandha, Rasa, Oja. I primi quattro che sono chiamati qualità materiali, sono predominanti in una Kalapa. Gli altri quattro sono esclusivamente secondari e dipendono e nascono dai precedenti elementi. Una Kalapa è la particella più piccola sul piano fisico ed è ancora oltre la conoscenza della scienza di oggi.
E' solo quando gli otto elementi naturali (che hanno puramente le caratteristiche del comportamento) sono insieme che l'entità di una Kalapa (la materia più piccola che esista sul piano fisico) viene formata. In altre parole: la coesistenza di questi otto elementi naturali di comportamento, in un solo momento, crea una massa che in Buddismo viene chiamata Kalapa.
La grandezza di una Kalapa è circa 1/46656 parte di una particella di polvere sulla ruota di un carretto nell'estate dell'India. La lunghezza di una vita di una Kalapa è un momento: ci sono mille miliardi di tali momenti nel batter d'occhio di un essere umano. Queste Kalapa sono tutte in uno stato di cambiamento continuo o in uno stato di flusso. Uno studente avanzato nella meditazione Vipassana le può provare come una corrente di energia.
Il corpo umano non è un'entità come sembra essere, ma un continuum formato dalla coesistenza di un aggregato di materia (Rupa) e della forza di vita (Nama). Sapere che il nostro corpo è composto da piccole Kalapa, tutte in uno stato di cambiamento, è sapere ciò che è vero sulla natura di cambiamento o deperimento. Questa natura di cambiamento e deperimento (Annica) causata dal continuo disintegrarsi e sostituirsi di Kalapa, tutte in uno stato di combustione, deve essere necessariamente identificata con Dukkha, la verità della sofferenza. E' solo quando sperimentate impermanenza (Anicca) come Dukkha (sofferenza o malattia) che arrivate alla realizzazione della Verità della sofferenza delle Quattro Verità Nobili sulle quali è stata messa tanta enfasi negli insegnamenti del Buddha.
Perché? ...
Perché‚ quando vi rendete conto della natura più nascosta, più fine di Dukkha, dalla quale non potete fuggire neppure per un momento, avete paura, siete disgustati e non disposti a vivere l’esistenza con Rupa e Nama e quindi cercate un modo per uscirne, per raggiungere uno stato che si trova oltre Dukkha, verso Nibbana, dove la sofferenza finisce.
da "L'Essenza del Buddhadhamma nella pratica meditativa" di Sayagyi Thray Sithu U BA KHIN