La Profondità del Nibbana
di John Coleman
Incominciamo la pratica dopo aver considerato la profondità di Nibbana confrontato alla banalità della maggior parte di altre nostre ricerche. Essere consapevoli del respiro, in questo modo mantenendo la mente silenziosa e allerta. Sperimentando qualsiasi sensazione che sia riconoscibile, così com’è, senza qualunque tentativo di cambiarla per mezzo di attaccamento e avversione (la causa della sofferenza), rapportandosi con loro, ed essere sempre consapevoli della loro natura mutevole (Anicca). La mancanza di questa comprensione d’Anicca è ignoranza: la causa-radice della sofferenza.
Realizzare che le sensazioni sono ostacoli d’energia di densità variabile, che manifestano se stesse come una completa gamma di sentimenti che portano dall’agonia all’estasi e vari tipi di malattie. Questo sentire è il risultato della legge naturale che risolve se stessa attraverso la Legge di Causa ed Effetto (kamma). Realizzare che la sofferenza è un risultato del fatto che queste congestioni d’energia non sono ancora state risolte.
Realizzare che queste energie congestionate possono creparsi e incominciare a fluire via attraverso la pratica della meditazione. Sperimentare queste sensazioni che addirittura si dissolvono e vanno via nella vacuità. Fare tutto questo praticando ORA, le nostre aspirazioni saranno esaudite e vi sarà pace ORA.
Tutto questo è così semplice che può sembrare troppo difficoltoso considerare che sia entro i limiti della nostra volontà o determinazione. Avete valutato l’alternativa? Meditate ORA. Troverete che è molto più facile e utile di quello che possiate pensare. E’ stato fatto nel passato. Si sta facendo ORA. Può essere fatto ORA, da voi. Non dovete ritirarvi in una grotta nelle montagne, o nascondervi nella jungla. Può essere fatto in modo appropriato dove siete, ORA. Non c’è bisogno d’interferire licenziando i vostri doveri mondani, impegni o responsabilità. Di fatto l’esecuzione di questi doveri diventerà più facile e il loro compiersi più favorevole al nostro proprio benessere e al benessere degli altri. Fatelo ORA. Riconoscendo il respiro. Riconoscendo Anicca. Di sicuro batte i cocktail party per superare l’inquinamento e lo stress della vita moderna.
Ogni tessuto, cellula, molecola, atomo, elettrone è vivo con attività. Questa è la legge della vita, la legge del Kamma che risolve se stessa. Sentite tutte queste sensazioni nascere e dileguarsi (
Anicca) e trascorrere via nella vacuità. Non cedete. Dopo avere stabilizzato voi stessi nella pratica, i quattro stati sublimi: Gentilezza Amorevole, Compassione, Gioia Simpatetica, ed Equanimità saranno così naturali come il vostro respiro. Sarete in grado di condividere tutto quello che avete, con i deprivati,
i depravati e privilegiati, con tutti gli esseri ovunque, senza disparità, con tutti gli esseri, ovunque.
Liberi dalla delusione, attaccamento, avversione, gelosia e orgoglio. Liberi dallo stress, ansietà, risentimento, tensione, depressione e preoccupazione. Pieni di Amore Profondo (Metta), c’è grande gioia. Riconosciamo il respiro. Riconosciamo Anicca. Voi sorriderete perchè avrete qualche cosa di cui sorridere. Preferite la luce o l’oscurità? … Se spendessimo soltanto una frazione del nostro tempo meditando, di quello che spendiamo a guardare la televisione, leggere novelle romantiche, andare al cinema, guardare il calcio, la vita sarebbe molto più gioiosa e confortevole. Immaginiamo che cosa otteniamo se pratichiamo con regolarità e continuamente.
Ogni momento è un’opportunità. Prendiamo pieno vantaggio da questa breve vita e non perdiamo una possibilità. Facciamolo ORA. Noi conosciamo la sofferenza che esiste adesso, non conosciamo che cosa si trova davanti. Quando la mente comprende il respiro, essa è allerta e silenziosa. Quando la mente è allerta e silenziosa, noi comprendiamo Anicca, Dukkha e Anatta. Quando sperimentiamo Anicca, Dukkha e Anatta, siamo liberi dall’ignoranza. Quando siamo liberi dall’ignoranza, siamo liberi dalla sofferenza. Il respiro è con noi tutto il tempo. Quanto a lungo sta la mente con il respiro? ...
Il Buddha non insegnò la sofferenza, egli insegnò la fine della sofferenza. Qualunque cosa che abbia un inizio ha una fine. Noi comprendiamo la sofferenza ... ma comprendiamo la fine della sofferenza? ... Dopo che ogni cosa è stata detta e fatta, qual è lo scopo della vita? ...
da Buddismo Laico / marzo 2012
Andiamo!
di John Coleman
Ogni cosa è in decadimento e cade a pezzi. Non c’è niente al quale attaccarsi. C’è solo vacuità. Pace.
Andiamo!
Ogni cosa è in decadimento e cade a pezzi. Ogni cosa si dissolve nella vacuità. Non c’è niente al quale attaccarsi.
Quando c’è dispiacere non c’è amore. Quando stai soffrendo implicato con la tua sofferenza, come può esserci amore? Cos’è il dispiacere? Il dispiacere è autocommiserazione? Per favore investigate. Non stiamo dicendo che è o che non è. E’ dispiacere portato dalla solitudine, sentimento di sentirsi disperatamente soli, isolati? Possiamo guardare il dispiacere come realmente è in noi e rimanere con esso, sostenerlo e non andare via da esso? Il dispiacere non è diverso da quello che soffre. La persona che soffre vuole scappare via, fuggire, fare tutto un genere di cose. Però osservatelo come quando guardate un bambino, un bel bambino, per tenerlo, senza mai scappare da esso. Allora voi vedrete da voi stessi, se veramente guardate in profondità c’è una fine alla sofferenza. E quando c’è una fine al dispiacere, c’è passione, non lussuria, non stimolazione sensoriale, ma passione. (Krishnamurti)
C’è sofferenza. Non c’è fuga dalla sofferenza.
La sofferenza cade a pezzi.
Quando nessun tentativo è messo in atto per fuggire dalla sofferenza, la sofferenza termina.
La sofferenza è il me che soffre.
Il me che soffre è la sofferenza.
There's nothing to do
by John Coleman
There's nothing to do. There is nothing that needs to be done. There's nowhere to go. There is no goal. There is nothing that can be done. There is nothing that can be changed. There is nothing that needs to be changed. There are no rules. There are no restrictions. There are no precepts. There are no decisions to make. There are no habits to overcome. There is no struggle, there is no conflict. There is no tension, there is no fatigue.
There is emptiness. There is nonexistence. Emptiness is not a goal. Nonexistence is not a goal. There is no goal. There is the here and there is the now. The here is empty. The now is empty.
The form is empty. Feelings are empty. Mental formations are empty. The contact is empty. The taste is empty. The smells are empty. The sounds are empty. The visions are empty. The sensations are empty. Consciousness is empty. The form is empty.
Emptiness is not appearance. Emptiness is not feeling. Emptiness is not perceiving. Emptiness is not mental formations. Emptiness is not form.
There is no path. There is no way. There is no part. There are no teachings. There isn't a system. There is nothing to get. There is no attainment. There is no choice.
There are no obstacles. There are no problems. There are no difficulties. There is no fear. There is no guilt. There is not ... (?). There's no shame.
There is no attachment. There is no desire. There is no purpose. There is no aspiration.
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