Gli occidentali generalmente considerano il Buddismo non una religione ma una filosofia di vita. Essenzialmente ciò è vero. Il giovane principe Gotama, grazie alla sua visione e alla sua penetrante saggezza, divenne riverito come Buddha l"Illuminato' ma sono stati i suoi insegnamenti che hanno catturato l'immaginazione delle masse. Buddha arrivò a capire che il destino degli esseri non era il risultato del puro caso o del fato, né dipendeva dalle azioni arbitrarie di un ente supremo. Il destino dell'uomo poteva risalire ad azioni precedenti, buone e cattive. Scoprì la legge dell'Origine Dipendente di tutti i Fenomeni - la legge di causa ed effetto. Trovò che per ogni azione c'è un'eguale e opposta reazione. Così le sofferenze dei malati e degli infelici venivano spiegate come espiazione e direttamente fatte risalire a cattive azioni compiute in vite precedenti.
la legge morale di causa ed effetto
Secondo la filosofia del Buddha ogni azione - mentale, verbale o fisica - ha una conseguenza. L'intero universo è governato da principi morali. Ogni tentativo di agire contrariamente a questi principi o di negarli avrà solamente il risultato di aumentare la sofferenza. Azioni sagge e sane eseguite secondo principi morali riducono la sofferenza e portano saggezza, mentre azioni stolte e cattive compiute ignorando i principi morali avranno come risultato finale un aumento del dolore e della sofferenza. Poiché il karma, la spinta all'azione, deriva dalla mente che é in continua evoluzione e cambiamento, anche gli effetti del KARMA mutano continuamente, costituendo le varie vicissitudini di ogni vita. Cercherò di spiegarmi... Il fine di tutti i Buddisti è il raggiungimento del Nirvana (Nibbana), uno stato in cui l'ignoranza e il desiderio scompaiono e la sofferenza cessa. Il Dhamma, il nome dato alla legge morale universale scoperta dal Buddha, condurrà il devoto Buddista a questo stato. Questa legge è riassunta nelle Quattro Verità Nobili: la sofferenza universale, l'origine della sofferenza, la sua estinzione e il cammino che porta alla sua estinzione.
LA PRIMA NOBILE VERITA'
relativa all"Universalità della Sofferenza" insegna che tutte le forme dell'esistenza sono soggette al dolore. La vita è in realtà una malattia ed è sempre accompagnata da tre inevitabili caratteristiche, anicca, dukkha e anatta. Anicca significa cambiamento, impermanenza o transitorietà. Dukkha significa sofferenza, temporaneità, inadeguatezza, dolore. Anatta significa senza ego, mancanza del sé, senza sostanza, esistenza impersonale.
LA SECONDA NOBILE VERITA'
è sull"Origine della Sofferenza" ed insegna che causa della sofferenza sono ignoranza e desiderio e che quando c'è una causa ci sarà di sicuro un effetto. Poiché nulla può avvenire che non dipenda da cause precedenti e da presenti condizioni che lo sostengano'. Tutto ciò che è nato, senza eccezione, ha avuto luogo grazie a condizioni immediatamente preesistenti, e con l'annullamento di questa condizione viene annullato anche ogni suo effetto.
LA TERZA NOBILE VERITA'
ha a che fare con la "Fine della sofferenza". Mostra come, con l'estinzione del desiderio e dell'ignoranza, cesserà la sofferenza e verrà raggiunta la libertà. Poiché il desiderio, la sete di vita o di morte, è l'origine e la causa della sofferenza, quando la causa termina cessa pure l'effetto (la sofferenza).
LA QUARTA NOBILE VERITA'
mostra al seguace del Buddismo la strada per raggiungere questo fine. E' l'Ottuplice Nobile Sentiero della Giusta Comprensione, Giusta Risoluzione, Giusta Parola, Giuste azioni del corpo, Giusto modo di vita, Giusto sforzo, Giusta consapevolezza e Giusta concentrazione della mente. Queste leggi morali così come sono presentate da Buddha sono proprie della maggior parte delle religioni. C'è però una differenza. Non si può accettare completamente l'insegnamento senza la partecipazione attiva ad azioni che ci portano personalmente a sperimentarlo come verità. La cieca accettazione dell'opinione di un altro non è di alcuna utilità. Così per la persona che segue gli insegnamenti di Buddha la verità diventa un fatto invece che una teoria. (la meditazione è la tecnica per comprendere questo fatto - NDT)